Ringrazio Silvio S. per la segnalazione.
Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Si apre così la prima pagina di Wikipedia. E prosegue…
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Credo che il problema sorga per tutti i siti di libera informazione.
Ma approfondiamo l’argomento.
Sul sito Ansa.it troviamo l’articolo Scheda: ammazza blog, norma che ritorna . Da leggere bene il testo evidenziato!
ROMA – Ogni gestore di ‘sito informatico’ ha l’obbligo di rettificare ogni contenuto sulla base di una semplice richiesta di soggetti che si ritengano lesi.Non c’é possibilità di replica, chi non rettifica entro 48 ore paga fino a 12 mila euro di multa. E’ questo, in sintesi, il contenuto del comma 29 della del ddl di riforma delle intercettazioni, la cosiddetta norma ‘ammazza-blog’, già comparsa nella prima stesura del provvedimento nel 2209 e nelle sue ulteriori riproposizioni, d’attualità in questi giorni in cui il governo è tornato alla carica sul disegno di legge.
Oltre cento associazioni, blogger, gruppi di attivisti in rete ma anche politici, ora come allora, sostengono che la misura non solo mette un bavaglio alla libertà di espressione sulla Rete, ma accosta ingiustamente blog individuali a testate registrate, equiparando dunque opinioni personali ad editoria vera e propria. E non ultimo tocca pesantemente le finanze di chi si rifiuta di rettificare quello che ha ritenuto di pubblicare, senza possibilità di opposizione. Continua a leggere