Movimenti nel Mar Mediterraneo

6 gennaio 2013 | Autore | Stampa articolo Stampa articolo

La flotta russa prepara uno sbarco anfibio in Siria per fine gennaio 2013

Fonte: lospecchiodelpensiero.wordpress.com

Nella mattinata di ieri 2 gennaio 2012 l’agenzia di stampa russa Ria Novosti ha annunciato che una grande esercitazione navale russa si terrà entro 20 giorni nelle acque del Mediterraneo orientale. A questa esercitazione prenderanno parte unità di ogni flotta della marina russa. Saranno quindi presenti unità della flotta del Mar Nero, della flotta russa del Baltico, della flotta russa del Nord, della flotta russa del Pacifico.

Mai, nemmeno ai tempi della guerra fredda, un’esercitazione di questa portata è mai stata organizzata nel Mediterraneo, e men che meno con la partecipazione di unità di tutti i comandi navali della marina di Mosca. Il Mediterraneo da sempre è competenza diretta della flotta del Mar Nero supportata in rare occasioni dalla flotta del Baltico.

In queste settimane invece assisteremo all’arrivo nelle acque del Mediterraneo di unità da sbarco, sottomarini, unità lanciamissili, unità antisommergibili di tutti i comandi della flotta russa.

Questo atteggiamento, così come l’annunciata presenza bordo delle navi da sbarco di centinaia di Marines Russi, lascia pensare che questa potrà essere molto più di una semplice esercitazione militare. Le truppe verranno imbarcate dalle rive del Caucaso che si affacciano sul mar nero e probabilmente trasportate nel mediterraneo nella prima fase delle operazioni. Successivamente potremmo assistere invece ad un vero e proprio sbarco anfibio delle truppe russe nell’area costiera della Siria, in quella regione alawita tanto cara sia Mosca che al presidente siriano Assad. Lo sbarco della fanteria di marina, supportata dalla più vasta flotta che la Russia abbia mai organizzato dalla fine della seconda guerra mondiale, potrebbe avere più di uno scopo. Lo sbarco potrebbe infatti essere propedeutico all’evacuazione delle migliaia di cittadini russi residenti nell’area, ma potrebbe avere anche un altro significato, molto più preoccupante. Le truppe di terra russe supportate dall’imponente presenza navale, che potrebbe arricchirsi anche dell’unica portaerei ora in servizio nella flotta di Mosca, potrebbero schierarsi a difesa della base navale di Tartus e quindi entrare attivamente in quel conflitto siriano che, giorno dopo giorno, rischia di estendere la propria influenza negativa alle altre nazioni della regione.

Le truppe speciali russe operano infatti già in Siria da diverse settimane e recentemente sarebbero state protagoniste della messa in sicurezza di un’ingente quantità di armi chimiche depositate presso una base vicina ad Aleppo che stava per cadere nelle mani dei ribelli. L’intervento russo è stato determinante e ha segnato, dai tempi del ritiro dall’Afghanistan, il primo impiego di truppe russe in un teatro di guerra al di fuori dei confini dell’ex Unione Sovietica.
Sarà fondamentale osservare le eventuali mosse delle marine dei paesi Nato così come gli spostamenti di sistemi d’arma strategici nella regione, nonché il dispiegamento delle forze aeree della Federazione Russa. La prima cosa da tenere d’occhio sarà l’eventuale partenza di una o più portaerei americane Norfolk, principale base navale per le missioni nell’Atlantico e nel Mediterraneo.

La flotta russa prepara uno sbarco anfibio in Siria per fine gennaio 2013

Tratto da: http://terrarealtime.blogspot.it/

fonte:

Ma non rompeteci i coglioni con le Pussy riot !


Questa Russia, che oggi sembra quasi riprendere in mano l’eredità di Bisanzio ergendosi a scudo contro le derive sia culturali che militari dell’Occidente post-cristiano, è la stessa che, fino a solo qualche decennio fa, rappresentava “l’impero ateo” per eccellenza e che, ancor più di recente, sotto il regime dell’alcolizzato e filoccidentale Eltsin, sembrava destinata ad un’irrimediabile tracollo e alla totale dissoluzione sociale e politica.

Quello che è accaduto in Russia negli ultimi anni è, pertanto, un evento straordinario, una vera “resurrezione” che, per essere compresa, dev’essere giudicata non con le nostre categorie politiche, culturali e morali occidentali, ma a partire dalla Russia stessa, dalla sua cultura e dai suoi valori.

Ma la mossa realmente rivoluzionaria di Putin è stata quella di capire che la resurrezione di un popolo, ancor prima che economica, dev’essere morale e spirituale. Ed è da questo presupposto che nasce l’alleanza del governo russo con le “religioni tradizionali russe” ovvero, in primis, con quella Chiesa Ortodossa senza la quale è impossibile anche solo parlare di un’anima russa.

Molti Cattolici (soprattutto laici) vedono oggi nella Russia, se non un bastione, almeno un inatteso “spiraglio” di luce in un mondo anticristiano e ostile. Alcuni, in chiave escatologica, ricordano le parole della Madonna di Fatima: “la Russia si convertirà e il mondo conoscerà un periodo di pace”; vedendo nella rinascita spirituale del popolo eurasiatico un frutto di quella “consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria” che, a dispetto degli scrupoli umani e delle paure della Gerarchia, sarebbe comunque avvenuta – non si sa bene in quale forma – negli anni ’80…

Ma qualcuno va oltre e sull’onda di un certo apocalittismo “fatimita” vede, nella presunta viltà dimostrata da una parte delle gerarchia cattolica, l’impedimento a che anche la seconda parte della promessa, ovvero l’auspicio della pace, si realizzi. La conversione della Russia, infatti, non sembra affatto essere la premessa di una pace mondiale ma, al contrario, il segno del radicalizzarsi di uno scontro che vede da una parte l’Occidente post-cristiano e massonico fautore di un Nuovo Ordine Mondiale fronteggiarsi con una Russia identitaria che, semplicemente, non accetta questo progetto (…)

Uno scenario da Armagheddon che prende forma nel silenzio afoso delle nostre giornate estive, trascorse a parlare di Belen o dell’ultima “uscita” di Casini o di Vendola…

 di Gianluca Marletta*

 *(Saggista e coautore, con la giornalista Enrica Perucchietti, del libro: N.W.O. Storia e ideologia del Nuovo Ordine Mondiale, che sarà in libreria in autunno per i tipi della Arianna Edizioni).

DA IMPERO DEL MALE A IMPERO DELLA BENE

E’ l’unica nazione di tradizione cristiana capace di vietare (per Cento Anni!) le manifestazioni pubbliche delle lobby omosessuali “infischiandosene” bellamente delle accuse di autoritarismolanciatele dai “democratici” d’ogni latitudine; uno dei pochi paesi al mondo dove, stando a tutti i sondaggi e le statistiche, la religione è in crescita esponenziale e la chiesa nazionale (quella Ortodossa) è di gran lunga l’istituzione più popolare; un paese devastato per decenni dalla denatalità e dalla pratica dell’aborto facile che, al giorno d’oggi, “premia” ogni nuova nascita con un bonus equivalente a 9.000 euro1; un paese che ha schiacciato senza pietà il terrorismo islamico locale (quello ceceno di tipo salafita, finanziato dall’Arabia Saudita) ma che intrattiene relazioni amichevoli con buona parte del mondo islamico ed è visto, con evidente simpatia, da tutte quelle forze che si oppongono, per i più svariati motivi, al cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale concepito dalle elite occidentali. Una nazione che, recentemente, sembra essere entrata nelle grazie e nelle speranze persino di molti Cattolici (soprattutto laici), i quali cominciano a vedere in essa quasi una sorta di rinnovato “bastione” o baluardo della Cristianità.

Mosca: 100.000. persone manifestano contro la profanazione compiuta dalle “Pussy Riot”. I media occidentali l’hanno totalmente ignorata. Continua a leggere

Chi o cosa sono le “Pussy Riot?”

Accuratamente descritte come bigotte e teppiste, i tre membri della band musicale conosciuta come “Pussy Riot” sono ora sotto processo per “atti di teppismo motivato da odio religioso”. Ciò dopo aver fatto irruzione in una chiesa a Mosca, disturbando la quiete pubblica, mentre deridevano le credenze dei presenti nel tentativo di protestare contro il presidente russo Vladimir Putin. Se degli skinhead avessero fatto qualcosa di simile in una sinagoga in occidente, sicuramente avrebbero già da tempo pagato multe salate e cominciato un lungo periodo di carcerazione per “insulti in pubblico sulla base dell’origine, appartenenza religiosa, razza o origine etnica” (e qui).
L’articolo del Guardian intitolato “Pussy Riot trial ‘worse than Soviet era“, si svela subito una palese propaganda, descrivendo il tribunale e la bandiera russa come “squallidi” e un cane poliziotto come “in cerca di sangue.” Il giornale britannico tenta di ritrarre la Russia stessa come “fortemente divisa” tra conservatori e liberali, con questi ultimi che combattono contro lo Stato “con ogni mezzo possibile“.
Già il Guardian si mette nei guai – ritraendo la Russia come “divisa”, cosa respinta dalle recenti elezioni che hanno concesso a Vladimir Putin e al suo partito Russia Unita il mandato per la guida del Paese. E se è vero che in realtà, tra l’affluenza alle urne e Putin che raccoglie il sostegno del 63% di quelli che hanno votato (in una elezione con 5 partecipanti), solo il 40% degli elettori totali della Russia registrati ha effettivamente votato per Putin, il suo mandato è ancora più solido di quello del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, con il suo 32% in una corsa a due, o la vittoria dello scorso anno, qui in Thailandia, di Yingluck Shinawatra con un tenue 35%, una vittoria salutata dai media occidentali come “travolgente” .


Foto
Screenshot tratto dal sito del National Endowment for Democracy sui finanziamenti statunitensi per la ONGGolosGolos” presumibilmente era alla ricerca di “irregolarità elettorali” nelle recenti elezioni russe. Golos e altre ONG e partiti di opposizione appoggiati dagli USA, stanno ora cercando di attivare una “primavera araba” in Russia.

Va inoltre sottolineato che le recenti elezioni in Russia sono state funestate dal monitoraggio dell’ONG “Golos“, nel tentativo di screditare i risultati come fraudolenti. Si sarebbe in seguito rivelato che questa ONG, definita“indipendente” dalla stampa occidentale, era in realtà finanziata e diretta dal Dipartimento di Stato USA tramite ilNational Endowment for Democracy (NED).  Tentativi da parte di Wall Street e di Londra d’inquadrare le elezioni fraudolente, sono volte a porre le basi per una più ampia campagna di destabilizzazione politica, e la campagna per le “Pussy Riot” ne è ormai un elemento chiave.

Un’insipida campagna pubblicitaria per conto del Dipartimento di Stato USA
The Guardian è comunque assolutamente corretto quando chiama il processo alle “Pussy Riot” un “processo show”. Tuttavia, sostiene a torto che la spettacolarità sia opera della Federazione russa. Invece, è una messinscena dei media occidentali e della vasta rete di false ONG del Dipartimento di Stato USA. L’Intero articolo del Guardian è propaganda scritta con tono letterario, piuttosto che giornalismo. Lo stesso articolo cita l’avvocato delle convenute, i cui commenti costituiscono il fondamento stesso del titolo dell’articolo. E mentre il Guardian può depredare con successo le emozioni dei lettori male informati, ignari, ma ben intenzionati, non si lascia sfuggire alcuni indizi che ci dicono chi ci sia realmente dietro lo spettacolo. Secondo il Guardian, la difesa “ha cercato di chiamare 13 testimoni, tra cui il leader dell’opposizione Alexey Navalny.” Navalny, naturalmente, è un vecchio agente che riceve sostegno politico e finanziario dall’occidente, nel tentativo di minare il governo della Russia e riportarla ai tempi in cui Wall Street e Londra la saccheggiavano senza ostacoli, come è successo negli anni ’90.
Alexey Navalny è stato Yale World Fellow, e nel suo profilo si legge: “Navalny è la punta di diamante delle sfide legali per conto dei soci di minoranza nelle grandi società russe, tra cui Gazprom, VTB Bank, Sberbank, Rosneft, Transneft e Surgutneftegaz, attraverso l’Unione degli azionisti di minoranza. Ha costretto con successo le imprese a fornire informazioni ai propri azionisti e ha citato in giudizio singoli manager di diverse grandi aziende, per presunte pratiche di corruzione. Navalny è anche co-fondatore del movimento democratico alternativo ed è stato vice-presidente della sezione moscovita del partito politico Jabloko. Nel 2010, ha lanciato RosPil, un progetto sovvenzionato con una raccolta di fondi pubblici senza precedenti, in Russia. Nel 2011, ha avviato RosYama, che combatte le frodi nel settore delle costruzioni stradali.”
Alternativa democratica, anche scritta DA!, è invece destinataria dei fondi del National Endowment for Democracy, il che significa che Alexey Navalny è un agente della sedizione finanziata dagli USA. E nonostante posi da campione della “trasparenza”, Navalny nasconde volontariamente tutto questo ai suoi seguaci. Lo stesso Dipartimento di Stato USA lo indica come operativo dei “movimenti giovanili” in Russia: “DA!: Marija Gajdar, figlia dell’ex primo ministro Egor Gajdar, guida DA! (Alternativa Democratica) Lei è un’ardente promotrice della democrazia, ma realista, per gli ostacoli che incontra. Gajdar ha detto che DA! è focalizzata sull’attività non-partigiana volta a sensibilizzare il mondo politico. Ha ricevuto finanziamenti dal National Endowment for Democracy, un fatto che non pubblicizza per timore di apparire compromessa con una connessione statunitense”.
Navalny è coinvolto direttamente nella fondazione del movimento finanziato dal governo degli Stati Uniti, e ad oggi sono le stesse persone che finanziano DA! che lo difendono su tutti i media occidentali. La menzione della co-fondatrice Marija Gajdar rivela anche come lei abbia collaborato a lungo e, occasionalmente, sia stata arrestata con Ilija Jashin, un altro leader di un gruppo “attivista” d’opposizione russo finanziato dal NED.
Se la difesa delle “Pussy Riot” chiama un noto agente degli interessi occidentali come “testimone”, ci si chiede in quale contesto e in che misura Navalny, e di conseguenza, la National Endowment for Democracy, sia impegnato con le imputate. Navalny ammette che “conosce” una dei membri della band, ma non è in realtà un “testimone”, ma piuttosto avrebbe testimoniato al fine di “difendere la legge e la giustizia.” Appare quindi chiaro che i tentativi della difesa di includerlo nel processo siano politicamente motivati, non avendo nulla a che fare con la legge o la giustizia, e servendo semplicemente come mezzo per collegare le “Pussy Riot” all’opposizione sovversiva del Dipartimento di Stato USA, molti dei cui leader sono stati colti entrare nell’ambasciata statunitense a Mosca, all’inizio di quest’anno.
Inoltre, Oksana Chelysheva, membro del consiglio del Forum Civico russo-finlandese e membro del comitato direttivo del NED, il FIDH finanziato dall’Open Society del criminale riconosciuto George Soros, l’Open Society, laFord Foundation, la Defenders Front Line finanziata dal Sigrid Rausing Trust e il Forum della società civile UE-Russia affiliato ad Amnesty International, a sua volta diretta dal Dipartimento di Stato USA, dirigono la campagna di sostegno alle “Pussy Riot“.

Foto: la campagna di supporto alle “Pussy Riot” è guidata da Oksana Chelysheva della “Russian-Chechen Friendship Society“, una stanza di compensazione per la propaganda terroristica cecena, finanziata dal Dipartimento di Stato USA. Insieme ad Alexey Navalny, sovvenzionato dal Dipartimento di Stato USA, e appoggiate dai media occidentali, le teppiste anti-establishment “punk rockers” ora sotto processo a Mosca, dispongono di un supporto decisamente “di regime“. (Cliccare sulle immagini per ingrandire).

Chelysheva era anche “Vicedirettore esecutivo” della Società per l’amicizia russo-cecena, interamente finanziata dal Dipartimento di Stato USA tramite il National Endowment for Democracy. La “Società per l’amicizia” era essenzialmente una facciata per le pubbliche relazioni dei terroristi ceceni filo al-Qaida che devastano la regione caucasica della Russia, offrendo un nuovo esempio rilevante di come gli Stati Uniti, la NATO e gli Stati del Golfo sostengono apertamente gruppi di terroristi simili a quelli che ora devastano la Siria. La “Società per l’amicizia” svolge una funzione simile a quella dell’ormai screditato “Osservatorio siriano per i diritti umani“.
Mentre non si sa, finora, se i membri delle “Pussy Riot” siano stati contattati da uno di questi gruppi, o dal Dipartimento di Stato o da sue controllate, per svolgere il loro vandalismo, è chiaro che questi gruppi e lo stesso Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, hanno trasformato un’altrimenti stupida violazione della quiete pubblica e dei diritti dei praticanti una fede ad andare in Chiesa senza subire le molestie, in un punto di leva politica contro la Russia.
Aiutando ad abbassare la leva politica, arnesi della propaganda come il Guardian raffigurano il processo come il caso di un gruppo di opposizione liberale russo che lotta contro il ritorno al sistema giudiziario dell’Unione Sovietica. In realtà, è un altra produzione Wall Street-Londra, in linea con il movimento Otpor finanziato dagli USA, alla frode Kony 2012 e alla “primavera araba” ideata dagli USA.

Tony Cartalucci Land Destroyer

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Fonte:

L’equilibrio del terrore

Il ritorno alla guerra fredda e la possibilità che esploda una guerra termonucleare sono tornati alla ribalta, in quanto la Nato non è ancora riuscita a rassegnarsi all’idea che la leadership del pianeta è tornata ad essere multipolare.

Bene ha fatto quindi il Presidente Putin a ristabilire l’equilibrio del terrore, l’unica strategia in grado di evitare che, in un mondo stracolmo di armi sempre più sofisticate, qualche squilibrato, per mantenersi al potere, distrugga il pianeta e condanni a una tragica fine centinaia di milioni di esseri umani.

Il leader della Federazione Russa ha già ribadito in passato che, se la Nato non abbandonerà l’idea di installare lo scudo di difesa missilistica nell’Europa Orientale, lo distruggerà con un attacco preventivo. Adesso il ministro della Difesa, Anatoly Serdyukov, ha fatto sapere che la Russia ha realizzato un nuovo Sistema di attacco, l’InterContinental Ballistic Missiles (ICBM), capace di perforare lo scudo in una manciata di secondi, e lo ha testato con successo nella penisola della Kamchatka.

Questo dovrebbe far capire ai leader occidentali che Putin si sta beffando di loro, per cui non vale la pena continuare a sprecare risorse, perché le loro provocazioni renderanno ancora più drammatica la crisi economica dell’occidente e porteranno in ogni caso alla estinzione della specie umana.

fonte:

putin di Gianni Fraschetti –

 

Di fronte alla improvvisa accellerazione degli eventi ( conflitto con Siria ed Iran alle porte,  situazione economica, costituzionale ed istituzionale italiana ormai prossima al colasso ) viene da chiedersi cosa ci resta da fare e sprattutto se c’ e’ ancora qualcosa che e’ possibile fare.

Non ho timore alcuno a confessare che io sono filo-russo in maniera sfegatata e vedo in Putin l’ uomo in grado di modificare eventi che parrebbero gia’ scitti nei libri di storia per come sono messe le cose.

Putin non gode di buona stampa da noi, tuttaltro. Nemico giuarato del neoliberismo e dello strapotere angloamericano sta cercando di controbilanciarlo e di creare una possibile alternativa per i popoli europei debilitati dalla desolante deriva delle loro nazioni ormai succubi della UE.

A tale proposito il Professor Igor Panarin, rettore dell’ Accademia diplomatica del Ministero degli Esteri russo, dopo l’ ennesima ribalderia della NATO in Libia, ha esortato Putin a fare fronte e contrastare il pericolo ormai evidente, stabilendo una ideologia che “… ristabilisca la spiritualita’, grandezza e dignita’ della loro Patria, onde fare della Russia un centro pan-europeo di gravita’, sia in termini economici che spirituali ….”.  Una evocazione della spiritualita’ impossibile da trovare, ormai da decenni, nei discorsi di qualsiasi uomo politico o di cultura occidentale, il che la dice lunga sulla consapevolezza da parte dei russi della gravita’ del momento e che le migliori menti  fanno una valutazione “escatologica” del presente momento storico. 

Ho trovato questo articolo girando per il web e l’ ho trovato semplicemente perfetto, ve lo sottopongo con la speranza che condividerete  i motivi che mi hanno spinto a pubblicarlo.

 
Odio, disprezzo, irrisione, insulti: è il modo in cui i media occidentali hanno salutato l’elezione di Vladimir Putin.

Tutti insieme come a un segnale convenuto. Naturalmente il Corriere eRepubblica si superano: «Mosca in piazza grida la sua rabbia, la Polizia carica, picchia e arresta». «L’Europa critica il voto russo: riscontrate gravi violazioni». «La spaccatura del Paese che predice tensioni e caos».

Sembra che Putin abbia arraffato il potere a dispetto del suo popolo che rumoreggia e soffre sotto la ferocia poliziesca come i siriani di Homs sotto Assad, e anela all’intervento umanitario NATO. Che Putin abbia il 64% dei voti da una parte non conta perchè è un dato truccato («Gravi brogli»), dall’altra indica che «la sua stella è in declino», è «diventato vulnerabile», perchè a Mosca non ha avuto la maggioranza.

Le Monde si interroga: «Putin, quelle legitimité?». Strano che non si interroghi sulla legittimità dei candidati francesi all’Eliseo, che al primo turno andrà bene se prenderanno il 20% dei voti, depurati dall’immane consueto astensionismo francese. O magari, perchè non porre domande sulla legittimità della Commissione Europea su cui il Parlamento Europeo, organismo eletto, non ha alcun controllo?

Bella anche l’insistenza nel ricordare: «Diventa presidente un ex colonnello del KGB». Quando George H. Bush (il padre) diventò presidente degli Stati Uniti nel 1988, nessuno fece notare con pari disgusto che entrava alla Casa Bianca, udite udite, l’ex direttore della CIA. Che per giunta nel 2000 sarebbe riuscito a piazzare alla stessa Casa Bianca il figlio scemo (Dubya Bush, il suo Trota), grazie ai brogli approntati dal governatore della Florida, che per caso era il fratello furbo Jeb Bush: una dinastia in piena regola monarchica nella più indiscussa demokràzia della storia.

Sul francese Le Point, l’inviata speciale Anne Pivat, dopo aver obbedito alla consegna («Evidentemente» ci sono stati brogli «abbastanza innumerevoli» – sic ), deve ammettere con un sospiro: «Anche senza le frodi, monsieur Putin sarebbe stato eletto…».

Purtroppo, Putin è popolare. Il che è peggio, come ha subito messo in chiaro Tonino Picula (un croato), coordinatore della missione OSCE in Russia: «Il senso delle elezioni è che l’esito dovrebbe essere incerto; non è stato questo il caso in Russia». Secondo questo è ideale quella democrazia dove tutti i candidati prendono suppergiù gli stessi voti, tranne qualche centinaio di differenza. Le migliori democrazie in assoluto sono quelli con le maggioranze più risicate, perchè le decisioni dell’esecutivo vengono inceppate, quando non paralizzate; come succede di solito in Italia, ma anche in Germania dove si devono formare governi di coalizione, per lo più fragili.

Ma non si parli, in questo caso, di «Angela Merkel vulnerabile». È Vladimir Putin, col 64% dei voti, ad essere vulnerabile; è il suo Paese ad essere «spaccato», non quelli europei del 51% contro 49%. Le manifestazioni della classe media a Mosca dicono che «la stella di Putin è in declino», ma le manifestazioni di Occupy Wall Street e in generale la revulsione degli elettorati euro-americani verso i loro governanti asserviti alla finanza e alle lobby più discutibili, non segnalano che la democrazia è al capolinea. Continua a leggere

Chi comanda a questo mondo?

26 febbraio 2012 | Autore  |

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Siamo sempre più numerosi a chiederci: “Chi comanda a questo mondo?”

Nessun interpellato, ad oggi, è stato in grado di darci una risposta soddisfacente. Anche perché quelli che ci premono sono i nomi, e i cognomi, e magari anche gli indirizzi.

Qualcosa, per lo meno, l’abbiamo assodato: il potere non passa di mano in mano a chi assume una carica pubblica. Non funziona così. E’ del tutto fuori strada chi pensa che i vari presidenti di questo o quel Paese decidano qualcosa. Il potere, quello vero, è stato accumulato e trasmesso per secoli, millenni, di generazione in generazione, di padre in figlio, gelosamente, a prezzo di compromessi, intrighi, tradimenti, riti, omicidi, faide e chi più ne ha più ne metta. Una fatica boia, va ammesso. Il potere non è roba che si concede ogni quattro o cinque anni a persone fotogeniche e di lingua sciolta.

 

Purtroppo ci hanno cresciuto male e quando ci chiediamo: “Chi comanda a questo mondo?” d’istinto tendiamo a guardare verso l’alto, verso le cime delle piramididi cartone messeci in testa da secoli di pessima istruzione ed affilata propaganda. La lista nera che ne segue è sempre più o meno la stessa:

. Obama, presidente degli Stati Uniti d’Ammerica

 

 

 

 

. Ban Ki-Moon, segretario generale dell’ONU

. Putin… Vladimir Putin, presidente della Russia

 

 

 

 

. Hu Jintao, ma solo quello che fa il presidente della Cina

Negli ultimi anni sono salite alla ribalta le nuove stars dell’economia:

. Mario Draghi, presidente della BCE

. Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve

. Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale

 

Le varianti mistiche sono per un pubblico di nicchia ma non passano mai di moda:

. il Papa

. il Papa Nero

. Satana incarnato (se non coincide con uno dei primi due, o con entrambi)

E via discorrendo. Chi si è fossilizzato su queste liste è proprio fuori strada, specie quelli che si attengono alla prima. Tutti i caratteristi elencati non hanno potere. Hanno una carica. Una carica che rivestono perché sono dei devoti yesmen di qualcun altro.

Facciamo un passo indietro e consideriamo la figura del presidente degli Stati Uniti nella storia recente, F. D. Roosevelt ad esempio. Agli occhi dell’ortolano di Vercelli, il presidente degli USA in piena seconda guerra mondiale appariva di gran lunga l’uomo più potente del mondo ed ogni bomba che pioveva sulla testa ne era una conferma. In generale, i presidenti americani del passato rivestono il ruolo di “uomini più potenti del mondo” nell’immaginario delle ingenue generazioni che ci hanno preceduto. Amati o odiati secondo i punti di vista, si dava per scontato che potessero dire no a chiunque: a mezzo mondo (prologo), ai tedeschi (I° atto), ai russi (II° atto), ai cinesi (III° atto) persino a rischio di provocare, prima che si chiudesse il sipario, una Terza – tanto attesa – Guerra Mondiale (epilogo). Chi, in un’osteria di Casalpusterlengo, avrebbe negato che Roosevelt fosse un uomo dai poteri quasi illimitati? Chi, di tutti i cittadini di Pieve Emanuele, avrebbe avuto l’ardire di rivolgergli la parola? Per l’uomo della strada, soggetto alla paura ed al fascino del male, le cose stavano così. E stettero così anche dopo Roosevelt. Quella che il presidente degli Stati Uniti fosse un carismatico superuomo irraggiungibile, il “padrone” del mondo, era una convinzione quasi universalmente diffusa fino a qualche tempo fa, nonostante la faccia da ragioniere di Truman e la comparsata di Kennedy.

Oggi, dopo un triennio con un nero bighellone alla Casa Bianca, anche la gente comune ci sta arrivando che quello lì non può essere l’uomo più potente del mondo. Se Obama è stato messo lì, ciò è stato fatto anche allo scopo di depotenziare – ed in ultimo delegittimare – la figura del politico come decisore nell’immaginario collettivo, occidentale e non solo. Un pò come Prepuzio Mussoloni da noi.

Ed io, incidentalmente, mi vedo impossibilitato a non contribuire a tale fine corroborando in ciò la tesi che il nostro destino comune è già scritto, alla faccia di tutta la buona volontà che possiamo metterci.

Fuori dai denti… Obama, ad una cert’ora della sera, si siede su una poltroncina accanto a un lume e qualcuno gli passa il copione per il ciak successivo. Lui se lo legge, memorizza e il giorno dopo, ripete.

 

Continua…

 

Chi comanda a questo mondo? [I° parte]

Chi comanda a questo mondo? [II° parte]

Chi comanda a questo mondo? [III° parte]

Chi comanda a questo mondo? [IV° parte]

Chi comanda a questo mondo? [V° parte]

Chi comanda a questo mondo? [VI° parte]

Chi comanda a questo mondo? [VII° parte]

fonte:

Crisi: ex presidente Lehman Bros Spagna nuovo ministro economia spagnolo

21 dicembre 2011 | Autore  | Stampa articolo Stampa articolo

Crisi: ex presidente Lehman Bros Spagna nuovo ministro economia spagnoloI banchieri prendono il potere anche in Spagna

21 Dicembre 2011 – 20:37

(ASCA-AFP) – Madrid, 21 dic – L’Ex presidente della filiale spagnola e portoghese diLehman Brothers, Luis deGuindos, e’ il nuovo ministro dell’Economia di Madrid. Lo ha annunciato il capo del governo spagnolo, Mariano Rajoy.

Guindos, 51 anni, ex segretario di Stato per gli affari economici, occupa all’interno del nuovo governo di destra, una posizione chiave, avendo il compito di far uscire il paese dalla crisi finanziaria e dalla disoccupazione che ha raggiunto livelli record.

Fonte: italian.irib.ir * Link  

Putin: gli Usa vogliono rendere proprio schiavo il mondo intero

Il premier russo Vladimir Putinha affermato che gli Stati Uniti hanno l’intenzione di dominare gli altri paesi, aggiungendo che il mondo è ormai stanco di ricevere ordini da Washington.
Alcune volte mi sembra che l’America non abbia bisogna di alleati, ma che abbia bisogno di vassalli”, ha detto giovedì Putin in un programma televisivo.
Secondo l’IRIB Putin ha ricordato che “la gente è stanca di ricevere ordini da un unico paese”. Putin ha affermato che un tempo la Russia volle essere alleata degli Usa, ma che oggi nessuna forma di alleanza può esistere tra i due paesi.
Putin ha citato la guerra in Iraq, quando gli Usa costrinsero ad intervenire i propri alleati, un esempio della prepotenza degli americani. “Quella fu alleanza? Fu una decisione presa in gruppo? Alleanza significa discussione, decidere insieme, concordare un’agenza sulle minacce comuni e sulle misure da intraprendere”.

Il governo USA ha tutt’ora il potere di emettere denaro libero da debito

Durante la Presidenza Kennedy, fu emesso denaro privo di debito

La maggior parte degli americani non ha la minima idea del fatto che il governo americano (in passato) ha direttamente messo in circolazione del denaro libero da debito. Una volta, l’America prosperava con un sistema monetario libero dal debito, e lo possiamo fare di nuovo. La verità è che gli Stati Uniti sono una nazione sovrana e non deve chiedere denaro in prestito a nessuno. […]

[…] Tornando indietro ai giorni del presidente Kennedy (JFK) le banconote della Federal Reserve non erano le uniche in circolazione. Sotto JFK (e numerose altre volte) furono emessi, dal tesoro americano, dei quantitativi limitati di banconote degli Stati Unti, prive di debito ed appunto spese dal governo USA senza che venisse creato del nuovo debito. Di fatto, ogni banconota recava in alto a destra la scritta Banconota degli Stati Uniti; sfortunatamente queste banconote oggi non sono emesse. Se ti fermi un momento e tiri fuori dal portafoglio una banconota in dollari, che cosa reca in alto a destra? Dice:Banconota della Federal Reserve. Di norma oggi, il sistema funziona in modo tale che ogni volta che vengono emesse banconote della Federal Reserve, viene parallelamentecreato nuovo debito.

Questo sistema monetario basato sul debito distrugge sistematicamente il benessere di una nazione, ma non è obbligatorio che le cose stiano in questo modo. La verità è che il governo USA ha ancora il potere, in base alla Costituzione americana, di emettere denaro libero da debito, e noi dobbiamo far conoscere la cosa al popolo americano. […]

Fonte:

Pechino avverte Usa: “Nel caso di attacco all’Iran, La Cina entra in guerra”

13 dicembre 2011 | Autore 

Politica – Politica Estera

(ASI) Pechino – Scenari di guerra? Dopo Iraq, Somalia, Afghanistan, Libia, si stanno prospettando altri interventi “umanitari” degli americani? Siria e Iran i prossimi due Stati “canaglia” da democratizzare? Di fronte a questa prospettiva di guerra è da registrare il durissimo monito della Cina agli Usa e i suoi alleati: nel caso in cui l’Iran venisse attaccato da Washington o da qualunque altro paese, Pechino entrerà subito in azione scegliendo l’opzione militare a favore di Teheran.

L’ha detto il presidente cinese Hu Jintao citato da ‘European Union Times’, organo del Pentagono. A confermare la notizia e’ stato per prima il premier russo, Vladimir Putin, che ha menzionato le parole del capo di stato di Pechino secondo cui l’unica via per fermare l’aggressione occidentale contro l’Iran e’ quella militare; la Cina adottera’ misure di rappresaglia contro ogni azione ostile alla Repubblica islamica. Le forze marine della Cina sono attualmente in stato di massima allerta dietro l’ordine dello stesso Jintao, il quale secondo la Fars News, in un incontro con i capi dell’esercito del suo paese ha promesso di supportare l’Iran ad ogni costo correndo persino il rischio di coinvolgersi nella terza guerra mondiale.

fonte:

navi da guerra russe posizionate in Siria Red Alert.

L’HO TRADOTTO VELOCEMENTE CON GOOGLE, MI ‘ STATO INVIATO NEI COMMENTI SUL MIO BLOG DA UN’ALTRO BLOGGER E RITENGO SIA IMPORTANTE PUBBLICARLO QUANTO PRIMA.

In un momento di estrema tensione in Siria, la notizia arriva proprio come la Russia invia navi da guerra nelle acque del russo Siria.Armada raggiunto Siria e garantire contro questo paese non si avvia alcuna azione militare internazionale da parte delle potenze occidentali. Secondo fonti russe – Mosca ha deciso di impedire qualsiasi tentativo da parte della NATO per intervenire militarmente in Siria sotto l’apparenza di “. Impegno huamnitarnog” La Siria classificato Russia conflitto una guerra civile e un chiaro messaggio al popolo siriano di risolvere i loro conflitti politici stagisti. Il primo ministro russo Vladimir Putin ha avvertito l’Occidente non piano qualsiasi “intervento” è simile al coinvolgimento militare della Libia nella NATO ha bombardato il paese per mesi sotto lo slogan del tempo per proteggere i civili. disordini in Siria dopo l’terciomeses scorso, i ribelli vogliono rovesciare il governo, ma l’attuale presidente Assad, ha anche un forte sostegno. Le potenze occidentali accusano regime Assadov spargimento di sangue, mentre il governo siriano dice che la guerra contro i gruppi terroristici armados.fortalecimiento impegno della Russia a complicare ulteriormente il conflitto in Siria e, naturalmente, sconvolto i piani del West con la forza. Non è un segreto che molti rappresentanti del desiderio dell’Occidente lungo per una rapida azione militare contro Assad.

Siria russo portaerei “Ammiraglio Kuznetsov”, anti-sommergibile cacciatorpediniere “Admiral Chabanenko” e due sottomarini arrivato nelle acque territoriali siriane.

 

agenzia di stampa: la Siria .. ANS.

L’Ammiraglio della Flotta dell’Unione Sovietica Kuznetsov (in russo: Адмирал флота Советского Союза Кузнецов, ammiraglio Kuznetsov Sovetskogo Soyuz), originariamente chiamato Riga, Leonid Breznev e poi finalmenteTbilisi, comunemente noto come l’Ammiraglio Kuznetsov è únicoportaaviones attivo della Marina Russo, che serve come il suo fiore all’occhiello.

E ‘stato dichiarato operativo nel 1998 dopo riparazioni. La nave rimarrà in funzione con la flotta fino a 2025-2030.

Nel 2000 ha partecipato a esercitazioni navali che affondò il sottomarino nucleare K-141 Kursk russo.

L’Ammiraglio Kuznetsov fu originariamente commissionato nella Marina Sovietica per essere i primi della classe portaerei Kuznetsov, ma una sola unità è stata costruita Varyag chiamato, che è stato venduto dall’Ucraina alla Cina con laRepública la condizione di non usare in combattimento.

Il Kuznetsov prende il nome da Nikolai Kuznetsov, un Laarman alto funzionario dell’Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale che ha ricevuto il titolo di ammiraglio della flotta dell’Unione Sovietica nel 1955.
E ‘stato costruito nel cantiere navale Nikolayev in Ucraina, lanciata nel 1985 ed entrò in funzione fino al 1995. Il suo primo nome fu Riga nel novembre 1982 ma è stato rinominato Leonid Breznev, poi a Tbilisi e, infine, nell’ottobre del 1990 l’ammiraglio Kuznetsov. Per l’estate del 1989 la nave era del 71% è stato messo completa nel novembre 1989 in test operativi.

Nel dicembre 1991, è stato messo in mare per andare direttamente alla Flotta del Mare del Nord, fino al 1993 era dotato di velivoli. Ha fatto alcuni test sul Mar Mediterraneo, nel 1997 è stata messa in bacino di carenaggio per le riparazioni ed aspettare i fondi per altri miglioramenti.

Il processo di riparazione è stata completata nel luglio 1998 e finalmente messo in circolazione per la flotta il 3 novembre 1998, trasporta 12 aerei Su-33 elicotteri navali e 24 Kamov coassiale a doppia contro-rotazione del rotore nella configurazione di base.

Il Su-33 velivoli supersonici decollare senza catapulte, con un trampolino rampa, come la portaerei Invincible in Inghilterra, costruito per lanciare velivoli Harrier che hanno combattuto nella guerra delle Falkland.

Era presente alla esercizi dove è stato perso il sottomarino Kursk nel Mare del Nord e poi è stato messo in riserva fino a fine del 2003 e all’inizio del 2004, è stato nuovamente messo in evidenza di battaglia, per ispezionare il nuovo Su- 33 repowering.

Su-33, pronti per partire dal Ammiraglio Kuznetsov

Nel 2005, durante gli esercizi, ha perso uno dei suoi nuovi aerei Su-33, quando cadde dal ponte verso l’Oceano Atlantico è stato successivamente distrutto l’aereo in mare per evitare di spiare i loro sistemi di nuova e migliorata di volo elettronico segreto [citazione necessaria].

Il 27 settembre 2006, è stato annunciato che la nave avrebbe nuovi aggiornamenti, per riparare alcuni problemi tecnici presentati nella partitella prima con il Su-33.

Il 16 febbraio 2009 la “Admiral Kuznetsov”, insieme a due altre navi da guerra russe era probabilmente coinvolto nella fuoriuscita di 522 tonnellate di carburante pur essendo fornito alla costa meridionale irlandesa.1

E ‘stato visto nel camuffamento Mediterraneo dipinto di nero con le ali rosse linea di galleggiamento e grandi d’oro a prua, sotto la rampa “Ski-Jump” partecipando al blocco navale russa della Georgia, con il Su-33 che sono stati schierati per evitare un possibile intervento della Nato in Georgia.2

Con 300 metri di lunghezza, ha solo 33 metri più corto di una classe Nimitz-portaerei della U. S. Navy ‘s 333 metri di lunghezza, 38 metri di larghezza, a soli 3 metri inferiore alla larghezza di 41 metri e ha 73 metri di larghezza totale Nimitz sul coperchio.

Ha una pista laterale inclinato di 4 gradi, con 4 fili allungato sul ponte, per intercettare esteso gancio apontaje (atterraggio) aerei Su-33 e Su-25, al momento della apontaje degli aerei sulla pista .

E ‘il più grande vettore aereo costruito in Europa e trasportati, il più grande combattente e pesante, si è imbarcato su una portaerei, elSu-33 a 22 metri di lunghezza, 2,8 metri più lungo del F-14 della Marina degli Stati Uniti e si ritirò

La Russia ritiene inoltre implementare alcuni MiG-29K, versione navale del test di MiG-29 di volo e di condizionamento, per offrirlo in vendita in altri paesi come un combattente della marina, medi, imbarcati su portaerei, che può scortare futuro per il Su-33.

Per migliorare la stabilità nelle acque turbolente del Mare del Nord, abbiamo progettato un bulbo bulbo di prua anche conosciuto sotto la linea di galleggiamento della nave, uno sperone centrale sotto la chiglia con il sonar per rilevare i sommergibili e siluri, stabilizzazione con pinne lo scafo, ed è controllata dal computer, il trampolino di lancio angolo di rampa di 12 gradi superiore, costruito sul ponte di una portaerei, che aiuta anche a proteggere l’avionica ponte, grandi onde che si infrangono sulla prua.

La Russia dispone di aerei navali Su-33 e MiG-29K, la versione del MiG-35 spediti in vendita in Cina, India, Iran, Brasile e Venezuela, per la costruzione congiunta, il finanziamento degli interventi e competenza dalla Russia. Citation [ richiesto]
Armamento

Uno dei Ka-27 elicotteri Kamov degli effettivi della Kuznetsov in copertina.

La portaerei Kuznetsov è il più grado di trasportare armi, missili superficie-aria, missili montati su motori di missili, cannoni aerei e missili da crociera oggi disponibili, alcuni lo considerano un tipo di vettore imbarcazione guerraCrucero.

A prua, sul ponte lato porto dispone di 6 silos verticali con tubi lancia superficie-aria a medio raggio siluri, missili montati motori e 2 piattaforme Klinok orizzontale, lanciatori di missili superficie-aria a breve raggiungere.

Per il lato di dritta del coperchio 6 silos altre piattaforme e 2 missili, i missili sono alla base del ponte, da un vettore ferroviario e avviato automaticamente. In Popa, il ponte babordo, l’installazione difensiva è simile alla prua, con 6 e 2 piattaforme missilistiche silos a Starboard 6 silos altre piattaforme e 2 missili a guida radar cannoni anti-aerei.

Sotto il coperchio frontale del vettore fra le due corsie, poco prima del trampolino rampa ha 12 silos con tubi verticali lanciamissili tattico, più di 400 km. gamma, nome in codice NATO SS-19-N Naufragio, in 2 file di 6 silos ciascuno lungo il ponte, con grandi porte a soffietto e nascosta dal livello del ponte per consentire il passaggio normale di un aeromobile nel cancelli e al momento del lancio del missile, si aprono per lanciare i missili, simile ai sottomarini classe Akula del Typhoon, i missili sono gettati fuori dal silos con la pressione di aria compressa, rompendo una cupola protettiva in fibra di vetro di copertura e motori sono sparati in aria.

Porta pesanti da combattimento navale Su-33 Su-27 derivato armati con aria-aria e aria-superficie, la nuova versione può trasportare lanciatori tubo lanciasiluri montati su motori a razzo [citazione necessaria], in futuro anche essere in grado di portare il peso medio da combattimento navale Mikoyan MiG-29K deriva dalla nuova famiglia di MiG-35 jet da combattimento a scortare generazione 4.5 per il nuovo progetto di bombardieri navali Su-37. Gli elicotteri Kamov dual navale contro-rotazione del rotore coassiale, che può anche lanciare siluri per attaccare avversario forze navali e aeree, e difendere la flotta navale della portaerei.
Futuro

La Russia prevede di costruire nei prossimi 10 anni, da 3 a 6 nuove portaerei Kuznetsov classe, ma a propulsione nucleare piano di ammodernamento 3según per le Forze armate russe, annunciata dal presidente Dmitri Medvedev ha annunciato il vice ammiraglio Anatoly non Shlémov hanno molti lanciamissili da crociera sul ponte, 3 questi missili saranno trasportati dalle navi scorta accompagnare i vettori, che costituiscono il nuovo squadrone navale nel navale del Pacifico, Indiano e Atlantico di trasporto nuovi quinta generazione di aeromobili e di nuovo non sono presidiati.

La Russia inizierà la costruzione nei prossimi mesi, una nuova portaerei nei cantieri Severodvinsk, inizialmente conosciuto con il nome del comandante Vladimir Putin, avrà 2 reattori nucleari ad acqua pressurizzata OK-650 di tipo, simile al disegno del sottomarino nucleare Akula Typhoon [ citazione necessaria], ogni reattore produrrà circa 190 megawatt di energia, con 4 turbine a vapore collegata a 4 eliche per la propulsione e di alcuni generatori convenzionali per fornire l’elettricità necessaria per azionare tutti i suoi sistemi.

L’isola di comando sarà ampiamente riprogettato, ridurne le dimensioni per evitare turbolenze d’aria sul ponte durante il viaggio ha generato più di 20 nodi, non sarà ingombrante e pesante, camino a gas combustibile convenzionale carburante l’olio, il “bulbo” sotto la linea di galleggiamento, sarà più grande e sottile, con un nuovo design idrodinamico per migliorare la navigazione di navi portaerei. [citazione necessaria]

Portare tra i 50 e 60 navali aerei [citazione necessaria], Mikoyan MiG-29K, che è stata la costruzione ordando più di 40 di questi velivoli di dotare la Marina russa e gli altri della Marina 24 per l’India, una nuova generazione di navalesKamov elicotteri leggeri, con meno di 10 tonnellate e coassiali controrotanti doppio rotore a 4 pale ciascuna e costruito con materiali compositi, per ottenere una migliore e rimanere più elevata in aria. [citazione necessaria]

Generazione combattente 4.5 e quinta generazione, il peso leggero e le dimensioni ridotte MiG-35 in versione navale Mikoyan MiG-29K caricato, nuove pesanti bombardieri Su-33 derivato navale del Su-37 “vectoring spinta” pilota-motore nelle sue navi da guerra per sostituire il precedente Su-33 dall’originale Su-27 basi di progettazione, che hanno esaurito la loro vita utile, con oltre 3.000 ore di volo requisiti e le ali sulla loro struttura, attività e pratiche formazione sulla progettazione di aeromobili del vettore, e nuovi senza pilota stealth, sorveglianza, sorveglianza e allarme rapido della battaglia. [citazione necessaria]

I nuovi sistemi radar vettore russo sono diversi assorbire vernice nera Stealth, stealth copre l’isola di comando e le nuove antenne, ad alta energia di emissione, che in una situazione di battaglia, la portaerei trasformata in una nave praticamente invisibile ai segnali radar nemici.

Cantiere Nikolayev, Ucraina

Kuznetsov Classe

Vettore di tipo

Approvato 3 MARZO 1981

Iniziato feb 22, 1983

Lanciato 5 DICEMBRE 1985

Nominato 21 GENNAIO 1991 (non pienamente operativo fino al 1995)

Destination attivo

Caratteristiche

53.000-55.000 t standard di spostamento

T pieno carico 66600-67500

300 metri di lunghezza totale

270 in linea di galleggiamento

Larghezza 73 metri in totale

38 metri al galleggiamento

Profondità massima 11 metri

Armamento

12 x SS-N-19 ‘Naufragio’ missile antinave

24 × 8-celle di superficie SA-N-9 ‘Gauntlet’ ad Air Missile VLS

CADS-1 CIWS 8 (ognuno con 2 × 30 mm Gatling batterie AA più 16 SA-N-11 SAM)

8 AK-630 torrette antiaeree (6 × 30 mm, 6.000 giri / min)

2 RBU-12000 ASW lanciarazzi UDAV-1 (60 razzi)

Kashtan sistema di difesa aerea con le pistole (48.000 scatti) e missili (256)

Turbine a vapore di propulsione

8 caldaie

4 eliche

2 turbine di 37MW

9 di 1500 kW turbogeneradored

6 1500 kW diesel generatori

200.000 cavalli di potenza (149 MW)

Velocità 32 nodi

Autonomia di navigazione 45 giorni, 7100 km a 32 nodi

Equipaggio 1.960 marinai e ufficiali

Troop 626 Air Group

40 dipendenti

12 Su-33 velivoli

5 Su-25UTG/UBP

Kamov Ka-27LD32 4

Kamov Ka-18 27PLO

Kamov Ka-27S 2

Materiale aeronautico 2 ascensori

a filo coperta

rampa di salto con gli sci

Le prospettive della cooperazione geopolitica Russia-Cina

29 ottobre 2011

l primo ministro russo Vladimir Putin ha compiuto una breve visita di due giorni in Cina, l’11-12 ottobre. L’evento non ha ricevuto ampia copertura sui media globali, anche se in realtà c’era qualcosa di speciale. La visita si è svolta dal momento in cui Putin era stato ufficialmente riconosciuto come il principale candidato per le elezioni presidenziali nel 2012. Quando un probabile leader viaggia in Cina, prima che negli Stati Uniti, gli esperti di solito lo vedono come un gesto che spiega cos’è la politica estera cui il futuro presidente si concentrerà. In secondo luogo, la Cina e la Russia avevano posto il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulla Siria, provocando molte critiche da parte dell’amministrazione statunitense. Questo è stato il primo precedente del genere.

Il vicepresidente statunitense Joe Biden s’è rivolto alla comunità pro-democratica della Russia, dicendo che a Putin non dovrebbe essere permesso di correre per la presidenza nel 2012. Ma Mosca non sembrano seguirne i consigli. Ne era riuscito a Washington il tentativo di convincere la Russia che lo scudo di difesa missilistica degli Stati Uniti non è rivolto contro la Russia, ma gli alieni. Anche le differenze su alcune altre questioni sono in aumento. Quindi, è ovvio che il ‘/reset/’ ha fallito. Ora, cerchiamo di utilizzare il metodo di analisi geopolitica per fare luce su quello che realmente sta accadendo. Continua a leggere